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Arriva Ubuntu 8.10

Ubuntu è un sistema operativo open source che si basa sulla distribuzione GNU\Linux e nelle ultime ore è stata rilasciata la beta 8.10

Lo scopo di questo SO è quello di consentire l’utilizzo del sistema operativo a tutti gli utenti in modo del tutto gratuito e con la possibilità di condividerlo. La nuova versione 8.10 è stata denominata Intrepid Ibex e verrà distribuita da Canonical, lo sponsor commerciale officiale di Ubuntu.

A fine ottobre dovremo vedere la versione definitiva 8.10

Le novità introdotte sono: l’ambiente desktop Gnome 2.24 che dispone di aggiornamenti dal punto di vista dei bug e prevede il supporto alle schede per il file manager Nautilus, le applicazione kernel Linux-2.6.27, X.org 7.4, Network Manager 0.7 e Samba 3.2, importanti novità per quanto riguarda la connettività 3G, l’introduzione delle sessioni Guest in cui sarà possibile creare utenti che hanno accessi limitati al PC.

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Chromium è il progetto opensource di Google per Linux e MAC

Si chiama Chromium il progetto opensource varato da Google in contemporanea con il lancio del browser web Chrome, nei giorni scorsi. Chromium mira a fornire agli sviluppatori informazioni e materiale per la creazione di applicazioni web di nuova generazione.
Attraverso il sito è possibile scaricare anche il codice sorgente del motore Javascript V8, integrato in Google Chrome. La stessa Mozilla Foundation, organizzazione che continua a ricevere fondi da parte del colosso di Mountain View, sarebbe al lavoro sul progetto Chromium.
In attesa che il Chromium Project “partorisca” una versione per Linux del browser Google, Romeo Adrian Cioaba propone un espediente che permette di eseguire Chrome “sul pinguino” attraverso l’impiego del celeberrimo framework Wine (ved. questa notizia). La procedura è illustrata in questa pagina.

Google ha inoltre pubblicato i dettagli sull’ultimo aggiornamento di Chrome rilasciato nelle scorse ore (ved. questa notizia).
L’ultima versione del browser, la 0.2.149.29, integra – come confermato sul blog ufficiale – tre aggiornamenti di sicurezza. Il primo “sana” proprio la vulnerabilità scoperta dalla società vietnamita BKIS e relativa alla funzione “Salva con nome“. Il secondo intervento riguarda una lacuna nella gestione dei link “target” presenti nelle pagine web in modo da scongiurare l’esecuzione di codice potenzialmente nocivo in modalità remota. L’ultima modifica apportata dal team di Google è relativa ad una falla nella gestione degli indirizzi Internet contenenti un simbolo percentuale finale: in questo caso si sarebbero potuti verificare arresti inattesi di Chrome.
La directory di default per il download dei file dalla rete Internet, con la nuova versione di Google Chromne, non può inoltre essere più il desktop.