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Ecco gli anti-iPad: 2011 anno dei tablet

Da qui all’estate 2011 il numero di tablet presenti sul mercato è destinato a crescere del 500%; e la velocità aumenterà ancora di più a Natale. I grandi produttori stanno accelerando ulteriormente, molto spesso con l’obiettivo di saggiare il mercato: lanciano modelli con caratteristiche sempre più estreme per cercare di segmentare la clientela e incontrare bisogni ancora inespressi, o crearli da zero.

A segnare la strada fino ad ora era stata Apple che un anno fa aveva presentato iPad; l’apparecchio voluto da Steve Jobs per qualche mese è stato l’unico sul mercato: questo vuole dire che dal punto di vista della clientela non c’era alcuna segmentazione.

Tempo poche settimane ed è partita la carica dei cloni asiatici, che cercavano di scimmiottare in maniera truffaldina il design di Apple; e poi a seguire sono arrivati i prodotti seri, quelli realizzati da Samsung, Toshiba utilizzando Android, poi i tablet di HP e adesso quello di Rim.

A combattere contro Apple c’è la galassia Android:

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iPAD per tutti

Non ci sono ancora dati sistematici ne studi, ma la diffusione dell’iPAD tra le persone con le più diverse disabilità è in pieno boom e presenta caratteristiche uniche. Il New York Times ha raccolto segnalazioni e racconti provenienti da associazioni di malati e centri neurologici quali, per esempio, il caso dei bambini distrofici che per la prima volta, utilizzando un puntatore, sono stati in grado di sentire musica  e disegnare grazie a Gravitarium, una delle migliaia di APP disponibili, o quello di persone mute che sono riuscite a parlare con un’APP che trasforma il testo in voce o, ancora, le molte possibilità offerte ai genitori di bambini autistici per consentire ai figli di esprimere necessità elementari o eseguire compiti semplici quali lavarsi i denti, riconoscere le lettere o sfogliare un libro.

Ciò che rende unico l’iPAD, che pure per alcuni disabili non è ottimale (è necessaria una certa precisione di movimenti per non aprire più APP contemporaneamente) è che non c’è bisogno di adattare programmi normali alle necessità dei disabili nè di usare lo strumento con l’aiuto di specialisti; al contrario, ciascuno può usare l’iPAD a casa propria e senza un particolare training.

L’iPAD inoltre favorisce molto la socializzazione perchè è percepito come oggett “normale” e non speciale; oltretutto i costi sono ben al di sotto di quelli dei supporti informatici per disabili.

Un panorama completo potrebbe essere presto disponibile: i primi studi su utilizzi e risultati sono già in corso.