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LHC, oggi attivato al CERN

Questa mattina al CERN è stato messo in funzione il Large Hadrom Collider (LHC) a cui gli scenziati del centro di ricerca svizzero lavoravano da anni; una macchina dotata di una circonferenza di 26 chilometri, che conta 9300 magneti che nel corso dell’esperimento saranno portati, grazie a tonnellate di azoto liquido, ad una temperatura di -193,2 gradi Celsius e che poi, con una successiva iniezione di masse di elio liquido, si avvicineranno allo zero assoluto, arrivando ad una temperatura di -271,3 gradi. Al massimo della potenza, migliaia di miliardi di protoni, correranno lungo l’acceleratore, ad una velocità pari al 99,99 per cento della velocità della luce, provocando 600 milioni di collisioni al secondo, producendo in calore, che gli scienziati stimano intorno a 100mila volte quello del cuore della terra. Esso aiuterà la ricerca nella fisica delle particelle per i prossimi 15 anni (tempo di vita dichiarato dai suoi creatori).

Al centro di tutto, oggi c’è il first beam che permetterà agli scenziati di osservare le particelle che verranno prodotte nella collisione dei fasci di particelle nelle stesse condizioni che c’erano durante la creazione dell’universo, ricreate grazie a LHC. Durante questo esperimento i fisici sperano di capire qualcosa in più sul perchè l’universo sembra costituito quasi del tutto di materia ma non di antimateria, di investigare la materia oscura e molto altro ancora.