Chi sono i desinger di idee? Inventori di immaginari condIvisi, fabbricanti di futuro capaci di coordinare progettualità diffuse mettendo in campo competenza strategiche formali e tecniche. Il ramo in cui si muovono sono i più diffusi: da un nuovo modello di grande distribuzione, ai prodotti assicurativi E bancari, ai moduli abitativi e in generale ai servizi per il territorio.
Negli Stati Uniti e nel Regno Unito sono nati studi, scuole e agenzie specializzate: laboratori di architetti e agenzie di comunicazione hanno cominciato a operare a contatto con con imprese di servizi, associazioni territoriali e cittadinanza. In Italia? La professione di “designer di idee” è stata riconosciuta nell’Adi Design Index, l’indicatore per il Design industriale che raccoglie i progetti più innovativi. Se ne è parlato il 15 febbraio al convengo “Design dei servizi. Domanda e offerta di nuove capacità progettuali” promosso dall’Adi e dal Des del Politecnico di Milano. Alcuni esempi: il Centro medico Santagostino a Milano e il progetto Nutrire Milano. Il primo offre visite specialistiche a prezzi accessibili: una seduta di psicoterapia costa 60 euro, una di logopedia 35. I protocolli sanitari son supervisionati dai primari dei principali centri sanitari lombardi. Il design del Centro diventa non solo un fattore di marketing ma un approccio strategico per confezionare relazioni. Nutrire Milano invece connette la città agli agricoltori del Parco Sud. attraverso il Mercato della terra che si svolge ogni terzo sabato del mese, presentando la filiera del pane e degli orti produttivi. Design friendly sono anche Genertel, piattaforma per i servizi assicurativi milticanale, e Simply Sma, catena di supermercati eco-friendly. Come nascono questi progetti condivisi? Costruendo orizzonti condivisi, disegnando scenari e prospettive di sviluppo, raccogliere feddback per aggiustare il tiro e mettendo in sinergia diverse iniziative che nascono dal basso.