E’ partita d’untratto la corsa dei browser per proteggere la privacy degli utenti. Mozilla, Google e Microsoft stanno sviluppando strumenti per impedire ai network pubblicitari di tracciare la navigazione; lo fanno tramite i file cookies ed è una pratica che consente agli sponsor di inviare pubblicità personalizzata (targeted).
Tutto è nato da una richiesta di FTC (Federal trade commission) a fine 2010 che ha invitato le aziende dei tre browser più popolri al mondo a facilitare il compito agli utenti che non vogliono farsi tracciare; nei giorni scorsi Google ha risposto con un’estensione per Chrome, mentre Mozilla ha annunciato la propria soluzione. Microsoft aveva già detto nei mesi scorsi che nel futuro Internet Explorer 9 ci sarà uno strumento anti-tracciamento.
Quella di Google si chiama Keep My Opt-Outs e agisce solo sulla pubblicità degli aderenti al consorzio Network Advertising Iniziative (NAI).
Quello di Microsoft invece in Internet Explorer 9 bloccherà tutti i cookies provenienti da una lista di network redatta da vari gruppi e organizzazioni.
Diversa invece la soluzione di Mozilla che integrerà in una futura versione di Firefox uno strumento che manderà una sorta di messaggio ai siti visitati (è un header HTTP che Mozilla chiama “do not track”); esprimerà la richiesta dell’utente di non essere tracciato nè da quel sito nè da network pubblicitari di terze parti.
In ogni caso, i tre metodi hanno un aspetto comune: quando funzionano fanno sì che l’utente riceva pubblicità non personalizzata; il rovescio della medaglia è che alcuni sponsor saranno meno pertinenti.