Wikipedia conquista spazio nelle aule di giustizia; nella sentenza 7135 del 20 Maggio 2010 emanata dalla sezione specializzata in proprietà intelletuale e industriale del Tribunale di Milano, l’enciclopedia ha giocato un ruolo fondamentale nel verificare se un segno distintivo fosse tutelabile o meno dal Codice della proprietà intelletuale.
La causa era insorta tra due aziende che si contendevano un nome a dominio costituito da un acronimo di tre lettere registrato come marchio grafico dall’una e come dominio dall’altra. Difendendosi dall’accusa di aver utilizzato abusivamente un marchio registrato, l’azienda assegnataria del nome a dominio aveva evidenziato come l’acronimo oggetto della lite avesse, in realtà, un significato estremamente generico e come tale non potesse essere registrato come marchio d’impresa. Wikipedia è stat utilizzata proprio per valutare la genericità dell’acronimo. In questo caso, invece di utilizzare strumenti cartacei il giudice si è esplicitamente riferito alla “più nota enciclopedia online”.
Un vocabolario o un’enciclopedia tradizionali sono modificati molto lentamente, oltre a non dare necessariamente conto di terminologia tecnica o appartenente a nicchi culturali o professionali. Al contrario, uno strumento online come Wikipedia non soffre di questi problemi, anzi basa la sua efficacia sulla tempestività dell’aggiornamento e sull’ampiezza dei contenuti.